Settembre 2010
La Fondazione Magnani Rocca dedica al pittore Renato Guttuso una mostra dal titolo “Passione e realtà” ospitata nella sede della Fondazione a Mamiano di Traversetolo in provincia di Parma.
La mostra è stata inaugurata l’11 settembre scorso e durerà fino al 08 dicembre 2010 ed è aperta tutti i giorni tranne il lunedì. La mostra anticipa il centenario dalla nascita del pittore che verrà celebrato il prossimo anno.
La fondazione ospita già al suo interno quattro delle opere di Guttuso. Da qui e dallo scambio epistolare tra Luigi Magnani ed il pittore nasce l’idea di offrire ai visitatori una mostra che racchiude anche importanti opere dell’artista, come il “Caffé Greco” prestato dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid. La mostra ricorda quella tenutasi a Parma nel 1963-64, dove venne esposto il famoso olio su tela “La Spiaggia“. Un enorme capolavoro di 4,5 metri di larghezza che il pittore regalò alla Galleria Nazionale di Parma e che sarà possibile ammirare durante la mostra.
Dopo il primo articolo introduttivo sull’arte contemporanea, cominciamo ora un viaggio attraverso i musei di arte contemporanea sparsi in tutto il mondo. Il nostro tour partirà dal Museo Tinguely di Basilea.
La struttura è stata disegnata da Mario Botta, amico dell’artista svizzero. La posizione rende il museo ancora più particolare di quanto già non lo sia per il suo contenuto: a ridosso dell’autostrada, nella parte est del parco “Solitude” e sulle rive del Reno. Vi consiglio di ammirare il museo dall’altra sponda del fiume, da dove appare in tutta la sua imponenza. Una cosa che colpisce al suo interno è l’immensa quantità di luce solare che un sistema di lucernari permette di filtrare all’interno delle sale.
Ma descriviamo brevemente chi era Jean Tinguely (Friburgo 22 maggio 1925 – Berna 30 agosto 1991), esponente della corrente denominata arte cinetica.
Si trasferisce con la famiglia a Basilea a pochi mesi dalla sua nascita e lì passa gran parte della sua adolescenza. Fin da piccolo costruisce piccole macchine di legno che si mettono in movimento con la spinta dell’acqua dei torrenti. Si caratterizza per uno spirito anticonformista ed esprime una violenta repulsione verso ogni forma di dittatura. La sua idea nei confronti dell’arte è che un’opera non può essere conclusa ed imbalsamata, ma deve essere dinamica e in costante cambiamento.
Nel 1954 inaugura la sua prima mostra presso la Galleria Arnoud di Parigi esponendo opere di piccole dimensioni realizzate con filo metallico. In questi anni sperimenta la possibilità di utilizzare un motore elettrico per dare movimento agli elementi delle sue sculture. Il museo è pieno di questi esemplari. Dagli anni Sessanta in poi è un continuo di mostre, esibizioni e retrospettive in tutto il mondo: da Tokyo a Las Vegas, da Milano a Mosca.
Il 16 aprile del 1960 il critico d’arte Pierre Restany conia il termine “Nouveau Réalisme” e il 27 ottobre 1960 un gruppo di artisti, tra cui anche Tinguely, si riunisce nell’abitazione di Klein sottoscrivono assieme al critico il “Manifeste des Nouveaux Réalistes”. Il termine Nouveau Réalisme indica l’utilizzo nelle opere di oggetti di uso quotidiano ai quali si attribuisce una nuova funzione estetica.
A metà degli anni Ottanta Jean Tinguely esprime un sentimento più tragico attraverso le sue opere utilizzando crani di animali e oggetti degradati, arrugginiti oppure salvati da incendi. Muore in Svizzera a causa di una violenta malattia.
Fin dall’esterno il Museo Tinguely mostra cosa attende i visitatori nelle sue sale.
La fontana Schwimmwasserplastik è stata ideata nel 1980 in occasione dell’esibizione “Scultura nel XX secolo” al Wenkenpark di Riehen. Inizialmente l’autore voleva un’opera galleggiante, ma per il suo alto centro di gravità alla fine è stata montata su pilastri nascosti dall’acqua della vasca.
All’interno del museo troviamo opere che vanno dagli anni Cinquanta agli ultimi anni di vita dell’artista. Personalmente le ritengo tutte affascinanti proprio per la capacità delle stesse di generare un risultato dal movimento degli elementi che la compongono, che sia un suono o che sia un disegno. Un consiglio: per chi fosse intenzionato a visitarlo si prepari ad avere le orecchie doloranti all’uscita. Le opere (il visitatore può azionarle autonomamente) generano un frastuono pazzesco! Se volete un esempio ecco un video dell’opera Méta-Harmonie II ospitata in una delle sale del museo. Nel video noterete che l’opera è talmente grande da non poter essere ripresa nel suo insieme (forse anche per via di una sala di dimensioni limitate).
Se volete ulteriori informazioni riguardo il museo e le sue opere lasciatemi un commento e cercherò di accontentare la vostra sete di conoscenza.
Salve a tutti! Io sono Eleonora. Quando mi è stato proposto di scrivere per questo blog, ho accettato molto volentieri. Il motivo per cui ho accettato è uno: adoro l’arte! Quello che mi piace di più dell’arte in generale è capire le motivazioni dell’artista che stanno alla base della creazione dell’opera. In questo blog andremo a trattare l’arte contemporanea. Dal mio punto di vista uno dei periodi artistici più enigmatici.
La difficoltà che si incontra nello scrivere il primo articolo di un blog è decidere di cosa parlare. Ci ho riflettuto molto, ma come tutte le cose difficili la soluzione è sempre quella più banale. Un blog che parla di arte contemporanea non poteva non iniziare spiegando un po’ il suo tema principale.
L’arte contemporanea si colloca temporalmente dopo l’arte moderna. A primo impatto potrebbe sembrare una definizione simile, ma così non è. L’arte moderna occupa un periodo che va all’incirca dagli anni Sessanta del XIX secolo agli anni Settanta del secolo scorso, a seguire l’arte contemporanea o arte postmoderna. Dalla ricerca che ho svolto, ho potuto notare che questi sono periodi storici indicativi. Infatti altre fonti indicano come momento di inizio i primi anni del XX secolo.
L’incertezza nella definizione di un periodo storico preciso, ovviamente si riversa anche sulle rappresentazioni ad essa riconducibili. Mi spiego meglio. Riguardo ai periodi precedenti sappiamo bene che possiamo dare a ciascuno una precisa “etichetta”, indicando i caratteri fondamentali e attribuendo ogni artista ad un determinato periodo. Cio non può avvenire per l’arte contemporanea, o meglio la connessione è più difficoltosa. Già il fatto che essa sia caratterizzata dall’idea che qualsiasi cosa può diventare opera d’arte, allora vuol dire che se mi mangio una mela e fotografo il torsolo ho creato un’opera. Se fosse davvero così allora l’arte sarebbe diventata di tutti, ma fortunatamente così non è.
L’arte contemporanea ha come filone principale la possibilità di esprimere sè stessi e in particolare l’animo dell’artista attraverso le più diverse opere: quadri, sculture, fotografie e così via. È questo il motivo per cui diventa arduo catalogare le opere e gli artisti in determinate correnti, come è stato fatto per altri periodi storico-artistici. Tuttavia all’interno dell’arte contemporanea confluiscono alcune, per così dire, “tipologie” di arte, alcuni esempi sono l’arte cinetica, l’astrattismo e l’arte concettuale.
Concludo questo breve post introduttivo suggerendovi di scrivere i vostri commenti, magari cominciando proprio adesso. Proponete un argomento di cui volete saperne di più oppure ditemi cosa ne pensate degli argomenti che vi proporrò io di volta in volta. Lasciate un commento segnalandomi gli errori nella esattezza dei dati oppure ditemi la vostra opinione sul tema trattato nel post.
Io sono a vostra completa disposizione!