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Viaggio nell’arte cinetica: Museo Tinguely di Basilea

Dopo il primo articolo introduttivo sull’arte contemporanea, cominciamo ora un viaggio attraverso i musei di arte contemporanea sparsi in tutto il mondo. Il nostro tour partirà dal Museo Tinguely di Basilea.

Museo Tinguely di Basilea

La struttura è stata disegnata da Mario Botta, amico dell’artista svizzero. La posizione rende il museo ancora più particolare di quanto già non lo sia per il suo contenuto: a ridosso dell’autostrada, nella parte est del parco “Solitude” e sulle rive del Reno. Vi consiglio di ammirare il museo dall’altra sponda del fiume, da dove appare in tutta la sua imponenza. Una cosa che colpisce al suo interno è l’immensa quantità di luce solare che un sistema di lucernari permette di filtrare all’interno delle sale.

Ma descriviamo brevemente chi era Jean Tinguely (Friburgo 22 maggio 1925 – Berna 30 agosto 1991), esponente della corrente denominata arte cinetica.

Jean Tinguely

Jean Tinguely

Si trasferisce con la famiglia a Basilea a pochi mesi dalla sua nascita e lì passa gran parte della sua adolescenza. Fin da piccolo costruisce piccole macchine di legno che si mettono in movimento con la spinta dell’acqua dei torrenti. Si caratterizza per uno spirito anticonformista ed esprime una violenta repulsione verso ogni forma di dittatura. La sua idea nei confronti dell’arte è che un’opera non può essere conclusa ed imbalsamata, ma deve essere dinamica e in costante cambiamento.

Nel 1954 inaugura la sua prima mostra presso la Galleria Arnoud di Parigi esponendo opere di piccole dimensioni realizzate con filo metallico. In questi anni sperimenta la possibilità di utilizzare un motore elettrico per dare movimento agli elementi delle sue sculture. Il museo è pieno di questi esemplari. Dagli anni Sessanta in poi è un continuo di mostre, esibizioni e retrospettive in tutto il mondo: da Tokyo a Las Vegas, da Milano a Mosca.

Il 16 aprile del 1960 il critico d’arte Pierre Restany conia il termine “Nouveau Réalisme” e il 27 ottobre 1960 un gruppo di artisti, tra cui anche Tinguely, si riunisce nell’abitazione di Klein sottoscrivono assieme al critico il “Manifeste des Nouveaux Réalistes”. Il termine Nouveau Réalisme indica l’utilizzo nelle opere di oggetti di uso quotidiano ai quali si attribuisce una nuova funzione estetica.

A metà degli anni Ottanta Jean Tinguely esprime un sentimento più tragico attraverso le sue opere utilizzando crani di animali e oggetti degradati, arrugginiti oppure salvati da incendi. Muore in Svizzera a causa di una violenta malattia.

Fin dall’esterno il Museo Tinguely mostra cosa attende i visitatori nelle sue sale.

Fontana Schwimmwasserplastik di Tinguely

Fontana Schwimmwasserplastik

La fontana Schwimmwasserplastik è stata ideata nel 1980 in occasione dell’esibizione “Scultura nel XX secolo” al Wenkenpark di Riehen. Inizialmente l’autore voleva un’opera galleggiante, ma per il suo alto centro di gravità alla fine è stata montata su pilastri nascosti dall’acqua della vasca.

All’interno del museo troviamo opere che vanno dagli anni Cinquanta agli ultimi anni di vita dell’artista. Personalmente le ritengo tutte affascinanti proprio per la capacità delle stesse di generare un risultato dal movimento degli elementi che la compongono, che sia un suono o che sia un disegno. Un consiglio: per chi fosse intenzionato a visitarlo si prepari ad avere le orecchie doloranti all’uscita. Le opere (il visitatore può azionarle autonomamente) generano un frastuono pazzesco! Se volete un esempio ecco un video dell’opera Méta-Harmonie II ospitata in una delle sale del museo. Nel video noterete che l’opera è talmente grande da non poter essere ripresa nel suo insieme (forse anche per via di una sala di dimensioni limitate).

Se volete ulteriori informazioni riguardo il museo e le sue opere lasciatemi un commento e cercherò di accontentare la vostra sete di conoscenza.