Sentimento, passione, lotta, quasi la storia di una parabola vitale: dalla caduta alla rinascita, resa possibile da uno stravolgente cambiamento, fulcro dell’emergere di una splendente e rinnovata energia interiore.
Giovanna Fabretti , artista veneta, riunisce nelle sue opere emozioni contrastanti mostrandole sulla tela in una molteplice e continua sperimentazione di stili e tecniche artistiche, rendendo il sentimento quasi tangibile a livello tattile.
L’artista infatti, parte da una pittura ad olio, gestuale e materica, dove ciò che prevale è la foga creativa,l’automatismo, per poi approdare all’utilizzo di diversi materiali come il gesso e il mosaico, capaci di conferire alle immagini una maggior tridimensionalità, realizzando una pittura-scultura, che porta alla realizzazione di un nuovo spazio, dato dall’accumulo di materie sopra la tela.
In opere come Giocare con il fuoco e Limbo realizzate con una pittura stratificata e densa, con richiami all’informale di Emilio Vedova, le colate di materia sembrano esprimere una situazione esistenziale di stallo legata all’ impossibilità di reagire ad una situazione opprimente.
Il colore invade l’intera superficie e pare voglia uscire dai contorni imposti dalla tela in un simbolico e lacrimoso abbraccio all’umanità.
La sperimentazione di materie extra-pittoriche si implementa nell’opera Evoluzioni, con l’impiego del mosaico, del gessetto e della foglia d’argento; evoluzioni come cambiamenti che portano all’ acquisizione di una nuova consapevolezza del proprio essere ed esistere, dove i diversi materiali accostati, simulano quasi una lotta tra forze opposte: rosso rabbia-sangue contro bianco purezza-luce.
Anche in Nuovo equilibrio continua la sperimentazione, ma qui acrilico, mosaico e gessetto, paiono fondersi e
amalgamarsi fino a giungere alla creazione di una nuova armonia interiore, una sorta di pace dell’anima.
In Il caos dentro, le piccole tessere di mosaico creano quasi degli strappi, delle lacerazioni mentre la colorazione basata su tonalità fredde si fa sempre più fitta simulando un turbinio tempestoso di sensazioni.
Nell’ opera Crepuscolo realizzata con la pittura in acrilico, predomina il bianco, su cui si aprono spiragli nero-blu verso un luogo altro: il colore bianco ben rappresenta il sorgere di una nuova, inaspettata luce.
Similitudini all’astrattismo emozionale di Kandinsky uniti ad accenti dell’ultimo naturalismo di Morlotti si possono ravvisare nell’uso dei colori verde- tranquillità e blu- meditazione nell’ opera Acqua sorgiva: l’ acqua che sgorga, linfa vitale, segno di rinascita e di cambiamento.
In Aquiloni la rinascita si concretizza con lo spiccare del volo, simbolo di libertà, leggerezza.
Aquiloni che appaiono cuori all’interno di una composizione dominata da movimenti circolari, dove il cerchio, con il suo moto perpetuo, assume il significato di perfezione e continuità.
Suggestive le opere realizzate in gesso di un sapore alquanto arcaicizzante: segni e linee primitive e labirintiche sembrano fare da sfondo a ricordi di un passato vissuto come in
Percorsi, mentre nel Grande fratello un severo occhio vigile capeggia in alto nella composizione, in un velato riferimento, forse, alla contemporaneità, dove nulla è segreto, ma tutto svelato.
L’utilizzo del gesso conferisce inoltre una maggiore valenza scultorea a queste opere, proprio per il collegamento all’uso di “modello preparatorio” impiegato solitamente nella statuaria .
Complessivamente si possono riscontrare nei dipinti dell’artista svariate tendenze artistiche: da un informale di tipo esistenziale materico e gestuale a uno spazialismo che fa della tela stessa atto partecipe del creare artistico.
Il colore gioca un ruolo fondamentale nelle opere di Giovanna Fabretti, un colore che, unito a diversi materiali riesce a rendere la verità dei sentimenti, tonalità accese e dinamiche che, con il loro travolgersi e fondersi reciprocamente diventando un’essenza altra e luce.
Mira Carboni